Sulla ridefinizione della convenzione tra Casagit e Fnsi sette componenti del Cda e dodici fiduciari regionali fanno chiarezza sulla mozione approvata in assemblea

Care colleghe, cari colleghi,

martedì 15 dicembre l’assemblea dei delegati Casagit ha approvato con 39 voti a favore e 38 contrari una mozione che chiede di ridurre la contribuzione annuale della mutua al sindacato dei giornalisti. Naturalmente i promotori dell’iniziativa hanno negato un intento ostile nei confronti della Fnsi, sia in fase di presentazione della mozione che durante le celebrazioni post voto.

La mozione è una raccomandazione dell’assemblea affinché il Cda della Casagit prosegua nella trattativa con la Fnsi per ridurre l’importo del contributo che ogni anno l’ente le eroga in forza di una convenzione pluridecennale. Soldi con i quali la Casagit contribuisce all’operatività del sindacato, fondatore della Casagit stessa e custode del contratto dal quale derivano i contributi che garantiscono l’assistenza sanitaria integrativa ai giornalisti italiani e ai loro familiari.

Per continuare a far funzionare questo meccanismo virtuoso, Casagit ha versato in media circa 600mila euro l’anno alla Fnsi e poco più di un milione alle associazioni di stampa regionali.
I promotori ed estensori del testo, tengono a chiarire che non intendono togliere i soldi a tutto il sindacato. Si taglia solo alla Fnsi, mentre le erogazioni alle Assostampa regionali non si toccano.Perché? Perché assicurano l’assistenza sul territorio e soprattutto offrono alla Casagit un servizio di raccolta pratiche e consulenza prezioso, insostituibile.

Ma una mozione che avesse ipotizzato una riduzione dei contributi anche alle regioni avrebbe forse raccolto meno voti favorevoli dai delegati regionali. Infatti i singoli sindacati regionali vivono anche della forza che deriva dall’essere parte di una Federazione nazionale.

Non tutte le associazioni regionali di stampa hanno la consistenza numerica delle due capitali editoriali d’Italia, Roma e Milano. Assistere i colleghi nelle vertenze contro gli editori, dare aiuto a freelance e precari, essere in rete per fare fronte comune contro gli attacchi alla libertà di stampa sono attività che – soprattutto nelle realtà territoriali più piccole – costano fatica. Per riuscire in questi intenti le Assostampa devono poter contare sul supporto legale e su consulenze normative, nonché ottenere sostegni economici ordinari e straordinari che la Fnsi è in grado offrire.

Ecco perché scindere la Federazione dalle Associazioni di stampa e pensare di colpire la prima fingendo di difendere le seconde è una mistificazione. Ma veniamo ai numeri per chiarire chi “finanzia” chi e con quali finalità.

Prendiamo in considerazione gli ultimi dieci anni. Dal 2011 al 2020 Casagit ha incassato attraverso il Contratto nazionale dei giornalisti contributi per un totale di 814 milioni di euro. Soldi previsti dal Contratto firmato e difeso dal sindacato, che delega alla Casagit il compito di attuare l’assistenza sanitaria e la solidarietà di categoria destinandole il 4,6% delle retribuzioni lorde (di cui l’1% a carico degli editori).

La parte maggiore di quei contributi arriva dai contratti dei giornalisti attivi che prosegue con i versamenti dei famigliari e successivamente dei pensionati. Ai soci sono stati garantiti e distribuiti in dieci anni 682 milioni di euro in prestazioni sanitarie, con pari diritti tra l’ultimo dei praticanti e il direttore meglio retribuito. E’ solidarietà concreta, così come lo è fornire assistenza sanitaria gratuita a colleghe e colleghi in disoccupazione o in cassa integrazione.

La differenza di 132 milioni in dieci anni è servita per far funzionare la macchina-Casagit e accantonare un fondo di riserva. Risorse che servono a far da paracadute ai bilanci degli anni critici, ad affrontare le emergenze sanitarie ma anche a mantenere alti i livelli delle prestazioni in tempi di crisi progressiva e strutturale dell’editoria italiana, tempi come quelli che stiamo vivendo. In totale parliamo di 30 milioni affidati alla Fondazione Casagit e di altri 21 milioni che, a consuntivo 2020 stando alle previsioni, risulteranno accantonati nel fondo di garanzia della Casagit Società di Mutuo Soccorso.

La convenzione in base alla quale la Casagit gestisce il contributo sanitario previsto nel contratto, negli ultimi dieci anni ha portato a Fnsi e Associazioni regionali una media di 1,7 milioni l’anno per un totale di 17 milioni in dieci anni: meno del 2% del totale dei contributi raccolti e utilizzati dalla Casagit e, se vogliamo restringere il conto alla sola Federazione, scendiamo allo 0,7%.

Ci auguriamo che l’oggettività dei numeri riporti a un terreno di ragionamento su cui non prevalgano strumentalizzazioni. Ci scusiamo per avervi sottratto tempo e torniamo al compito che ci è stato affidato: tutelare il diritto alla salute dei giornalisti italiani, dei loro familiari, e proseguire il percorso di riforma, estensione e apertura della mutua intrapreso con determinazione e concretezza assieme a tutti voi.

Daniele Cerrato (presidente)
Gianfranco Giuliani (vicepresidente vicario)
Gianfranco Summo (vicepresidente)
Grazia Napoli (segretario)
Giampiero Spirito (componente del Cda e presidente Casagit Servizi
Andrea Artizzu (componente del Cda)
Alessandra Costante (componente del Cda delegata FNSI)

I fiduciari:
Tiziana Bolognani (Veneto)
Mauro Carafa (Molise)
Gianpietro Chiodini (Umbria)
Claudio Cumani (Emilia Romagna)
Guido Filippi (Liguria)
Enrico Gaviano (Sardegna)
Giampaolo Girelli (Friuli Venezia Giulia)
Diego Longhin (Piemonte)
Nico Lorusso (Puglia)
Manuela Mele (Basilicata)
Walter Nerone (Abruzzo)
Franz Volgger (Trentino Alto Adige)

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