Molte le aspettative, ma molti anche i dubbi e i quesiti, che circolano fra i giornalisti freelance e parasubordinati per capire meglio contenuti e motivazioni delle misure che abbiamo approvato il 27 scorso come Comitato amministratore della Gestione separata Inpgi e con le quali sono stati disposti interventi a favore dei colleghi autonomi colpiti dalle conseguenze economiche dell’emergenza covid-19.

Oltre a informazioni di carattere generale sulle singole misure approvate, con il voto unanime da parte di tutti noi consiglieri giornalisti dell’Inpgi 2, a cui si sono aggiunti quesiti sull’ulteriore sussidio poi stanziato con il decreto interministeriale del 28 marzo, in particolare l’attenzione e i dubbi si sono concentrati sull’erogazione una tantum di 500 euro deliberata dall’Inpgi 2 a favore degli iscritti che non hanno aderito alla copertura sanitaria integrativa Casagit W-In. E’ quindi opportuno fare particolare chiarezza su questa misura, oggetto di attento esame da parte del Comitato amministratore, riguardo aspetti strettamente tecnici che, ovviamente, non possono essere a conoscenza di tutti, al di fuori degli “addetti ai lavori”.

C’è un motivo nella erogazione dei 500 euro a coloro che non hanno assistenza sanitaria Casagit W-In ed è che si tratta di fondi vincolati per quella platea di iscritti, non spesi per l’anno in corso perché inoptati (quindi sarebbero potuti rimanere “congelati” nelle casse dell’Inpgi 2 fino alla fine della sperimentazione W-In) e che già hanno ricevuto l’approvazione dei ministeri vigilanti per la spesa. Ogni diversa destinazione avrebbe significato zero euro a tutti oggi e inizio di un nuovo inter di approvazione da parte del ministero del Lavoro e di quello dell’Economia dalla durata incerta (ricordo che la riforma dell’Inpgi 2 è stata approvata dai ministeri dopo ben due anni dalla delibera del Comitato amministratore che l’ha definita).

La logica del provvedimento, quindi, è molto semplice. Si tratta di soldi già disponibili da subito perché già impegnati e per i quali c’è già stata l’approvazione allo stanziamento da parte dei ministeri vigilanti. Qualunque altra misura che verrà presa nei prossimi mesi (perché non ci si ferma certo qui e si stanno già studiando altre) dovrà seguire l’iter ordinario di esame e approvazione da parte del ministero del Lavoro e di quello dell’Economia. Per il quale iter l’Adepp, l’Associazione degli Enti previdenziali privati, ha chiesto al governo una corsia preferenziale per evitare che le delibere di sostegno economico deliberate dalle Casse debbano subire iter di approvazione lunghi come d’abitudine, secondo quanto ora stabilito dalla legge (a questo proposito consiglio di leggere la dichiarazione del presidente dell’Adepp Oliveti in coda a questo mio articolo: https://www.massimomarciano.it/2020/03/29/governo-sostegno-reddito-autonomi-giornalisti-domanda-inpgi2/).

Se io, amministratore di un Ente, ho dei soldi in cassa impegnati per qualche migliaio di colleghi (qualche migliaio, non un numero marginale) e spendibili subito senza vincoli burocratici di sorta, per quale motivo non dovrei darglieli ora e farli aspettare mesi e mesi per riceverli? In questo caso, ora ci saremmo trovati a discutere della questione inversa: «Perché il Comitato amministratore, potendo dare un sostegno immediato di 500 euro a migliaia di colleghi scongelando i soldi inoptati che ha in bilancio, non lo ha fatto e li farà aspettare mesi per ricevere un sussidio?». Penso che questo interrogativo sarebbe stato molto più pesante e la coscienza di noi amministratori dell’Inpgi 2 molto gravata di responsabilità (molte di più di quante ce ne sentiamo addosso ora).

Quei soldi sono vincolati. Non possono essere destinati ad altri se non per quella platea (gli inoptati W-In). Chi invece ha aderito a W-In ha diritto a un’assicurazione sanitaria per tre anni, per un valore di 1.500 euro, più tutte le altre misure decise dal Comitato amministratore il 27 marzo (che comportano sostegni al reddito che possono essere ben superiori a 500 euro e durare nel prossimi anni), quelle che verranno decise nei prossimi mesi (rispondo così al legittimo interrogativo di chi, legittimamente, si attende prossimamente nuovi provvedimenti) e i 600 euro mensili del “Cura Italia” destinati agli iscritti alle Casse private (Inpgi 2 compreso ovviamente), sbloccati proprio ieri con il decreto interministeriale che si attendeva da un momento all’altro quando il Comitato amministratore ha deliberato, il 27.

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